Falcate veloci e precise, quelle di Angela, nata nel 1919 a I Tonét, piccolo borgo ai piedi di Pera Mula, sul costone dirupato del monte Speróne, perché solo le donne avevano la finezza per tagliare col falcetto ogni filo d’erba tra le rocce. Ancora bambina, lungo gli arditi sentieri non percorribili nemmeno con la “musa”, la tipica slitta di legno usata per trasportare erba o legna, Angela seguiva la mamma, con il fratellino più piccolo legato a una cordicella, fino a Col Nusiér.
A I Tonét intanto la vacca aspettava, ben protetta nella stalla. Di differente temperamento la capra, scalatrice impavida e pronta a mangiar di tutto, portata al seguito durante l’opera di sfalcio. Al taglio dell’erba seguiva l’essicatura e infine la raccolta in “méde”. Nei rari momenti di pausa la vista poteva spaziare in alto, al lontano paese di Gena, o verso il torrente Mis che scorreva tra le case ora cancellate dalle acque del lago.
Le donne tornavano a I Tonét con l’erba ben pigiata nelle gerle o in “fass su la testa”, poiché la teleferica si vide solo agli inizi degli anni ‘60 e solo per la legna da calare fino alle Tranze.
A Col Nusiér Alt, una semplice ma ben tenuta rimessa di lamiera installata negli anni ‘70 testimonia il ricovero di legno che c’era negli anni ‘20: “Un ricordo dura, indelebile, anche dopo anni, e la memoria come una falce taglia il fieno della dimenticanza”.
Si raggiunge la località Pascoli salendo fino alle ultime case de I Tonét (522 m), dove in corrispondenza di un pozzo inizia il ripido sentiero che progressivamente, trasformandosi in traccia, entra in Valle del Mis portando al rudere di Col Nusiér Bass (705 m, possibile da qui raggiungere in pochi minuti Col Nusiér Alt, 860 m) e su traccia esposta in più punti, con saliscendi ed attraversamenti di rii a cui fare attenzione, aggirando la Costa dei Làres scende verso la Val Pezzerìcola confluente della Val Falcina da dove prendendo la traccia sulla destra si raggiunge il ponte che conduce all’area ricettiva del lago del Mis.
